I rigori dicono tanto, ma assolutamente non tutto
Lo stile di alcuni specialisti dal dischetto è facilmente riconoscibile.
Da uno studio effettuato, il calcio di rigore perfetto è quello con una rincorsa di circa 5 o 6 metri con un’angolazione di 20 – 30 gradi, tirato a 50 cm dall’incrocio dei pali a, con una velocità almeno di 80 km/h. Niente di tutto ciò però esprime la vera personalità di un calciatore, anche se spesso diventa icona sportiva per come sigla un calcio di rigore.
Lothar Matthäus mostrava la sua potenza quando esplodeva il suo destro dagli undici metri (ma a Italia ’90, in finale, lasciò la responsabilità a Brehme), Francesco Totti dava dimostrazione al mondo della sua personalità invitando a ‘tavola’ il gigante portiere Edwin Van der Sar con il suo famoso “cucchiaio”, riedizione del colpo da maestro di Panenka nel 1976 nella finale dell’Europeo, fino ad arrivare a Jorginho che con il suo saltello finale della rincorsa riesce a vedere l’ultimo movimento del portiere.
Antonio Lubrano esclamerebbe “la domanda sorge spontanea”, quale sarà il prossimo modo di calciare un rigore? Tiralo e ti dirò chi sei. Nella lista degli invitati ci sono anche i portieri capitanati da Yann Sommer: loro studiano le contromisure.